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Chi siamo

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La Sede

L’immobile è situato a Pellizzano in via dei Baschenis, 6 ed ha subito negli anni diverse ristrutturazioni di cui l’ultima terminata nel 2019.

È attualmente in corso la ristrutturazione del piano terra ove verrà realizzato un ampio spazio libero facilmente riadattabile alle esigenze interne.

La struttura dispone di n. 39 stanze letto suddivise in 31 stanze doppie e n. 8 stanze singole, tutte dotate di servizi igienici autonomi.

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La nostra storia

Anno di Nostra Salute 1900
- ultimo anno del Secolo XIX -

Regnando a Roma il Pontefice Massimo Leone XIII°, a Trento il Principe Vescovo Eugenio Carlo Valussi, a Vienna Francesco Giuseppe I° Imperatore d’Austria
Preposti della Comunità di Pellizzano:

Gallina Giuseppe fu Bortolo Farmacista
Gaggia Domenico fu Bortolo Possidente
Ambrosi Scipione fu Francesco Possidente
tutti di Pellizzano

Don Francesco Baita Curator d’anime nato a Cis.

Si gettano le fondamenta di questo edificio e si benedicono solennemente.

Questo Istituto viene innalzato al doppio scopo : Educazione precoce dell’Infanzia, assistenza alla vecchiaia povera ed impotente.

Massimi benefattori :
Avvocato Bontempelli Dr. Antonio fu Giacomo
La Comunità
Emilia Ved. Ambrosi nata Borghesi da Pellizzano.

Questo memoriale viene letto ad alta voce alla presenza di gran concorso di popolo, firmato ed impresso coi sigilli della Comunità politica e della Cura d’anime.

Con questo documento, riportato in modo integrale, il giorno 6 del mese di maggio dell’anno 1900 viene dato inizio alla costruzione dell’Asilo - Casa di Riposo di Pellizzano e copia dello stesso viene collocata nel muro dell’edificio.

Il 19 agosto 1905 il Comune di Pellizzano, concordemente con il Curato, approva lo Statuto dell’Asilo - Casa di Riposo di Pellizzano, definendo i fini e gli organi istituzionali, chiamati a gestire la fondazione. Al riguardo si vuole riportare l’articolo 2 di questo Statuto per capire i problemi socio economici di quel tempo, ma nello stesso tempo l’importanza sociale dell’iniziativa.

Articolo 2. - L’Istituto ha per scopo:

  1. di accogliere e custodire gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri di ambo i sessi del Comune di Pellizzano dell’età dai tre ai sei anni, e di provvedere alla loro educazione fisica, morale ed intellettuale, nei limiti consentiti dalla loro tenera età.
  2. di provvedere gratuitamente al mantenimento ed alla assistenza dei poveri di ambo i sessi inabili al lavoro proficuo secondo i mezzi a disposizione del ricovero.

Il 13.10.1907 veniva inaugurato il nuovo edifico con annesso giardino ed orto che ospitava l’Asilo Infantile e la Casa di Riposo

Nel periodo che va dal 1914 al 1918 l’edificio fu adibito, in parte per svolgere le attività istituzionali ed in parte come ospedale militare per accogliere i militari feriti sul vicino fronte austro-ungarico.

Successivamente, e fino al 1963, l’edificio accoglieva diversi servizi della Comunità : Asilo Infantile, Scuole elementari, Ricovero anziani, Ambulatorio medico, Uffici Comunali, Magazzini Vigili del Fuoco e Appartamento delle Suore di Maria Bambina.

La realizzazione di nuovi edifici per l’accoglienza delle scuole elementari e del municipio svuotarono l’edificio dell’importanza sociale fin qui avuta.

Il 29 novembre 1968, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, la Fondazione venne separata in due distinte Fondazioni : Asilo Infantile “dott. A. Bontempelli” di Pellizzano e Casa di Riposo “dott. A. Bontempelli” di Pellizzano e sempre nel 1968 vennero approvati i relativi Statuti che disciplinarono l’attività delle IPAB fino al 1992.

Sempre nel 1968 vennero sospese definitivamente le attività sociali della Casa di Riposo in quanto l’edificio era fatiscente e le suore di Maria Bambina erano state ritirate dalla Casa Madre. In merito alla scelta di costruire un nuovo edificio, all’interno della Comunità si formarono due diverse opinioni : una parte di amministratori riteneva importante ristrutturare il vecchio edificio e mantenerlo centrale alla vita del Paese, una parte riteneva di costruire un nuovo edificio nella zona a nord del paese sopra “Darbi” (località Conca).

Prevalse l’idea di mantenere la Casa di Riposo all’interno del paese, ma attraverso la demolizione del vecchio edificio e la costruzione di uno nuovo sul sedime dello stesso.

Per far fronte alla costruzione del nuovo edificio la Provincia Autonoma di Trento invitò il Comune di Pellizzano a fare un consorzio con i Comune dell’alta Valle di Sole al fine di compartecipare alla spesa di costruzione del nuovo edificio. Nel 1970 la Giunta Provinciale sciolse il Consiglio di Amministrazione della Istituzione e nominò il Commissario Straordinario, nella persona del dott. Luigi Pontara, che tra le molte difficoltà riuscì a realizzare l’opera.

Nel 1972 iniziarono i lavori di demolizione del vecchio e storico edificio e dopo oltre quattro anni di lavori, l’8 dicembre 1976 venne aperto ed inaugurato il nuovo edificio con una capienza di 56 posti letto.

Grande aiuto e apporto di esperienza in questa prima fase fu dato dalle suore di Maria Bambina che vogliamo ricordare per l’impegno e la disponibilità e a cui la Comunità è sempre rimasta affettuosamente legata.

Nel 1980, al fine di risolvere alcuni problemi legati alla funzionalità della struttura e per reperire spazi necessari ad accogliere i servizi sanitari di Distretto, vennero fatti consistenti lavori di ampliamento e completamento riguardanti la tamponatura dei pilastri di sostegno dell’edificio e l’ampliamento verso ovest dell’edificio con la realizzazione di una parte di interrato adibita a garages del Servizio Trasporto infermi.

Nel 1985, sempre per risolvere alcuni problemi strutturali ed estetici venne realizzata la copertura con un tetto tradizionale di tutto l’edificio e il rivestimento delle verande e pareti con legno.

Nel 1998 l’ultimo intervento edilizio durato sei anni che ha visto raddoppiare la struttura per creare spazi di socializzazione, eliminare le barriere architettoniche e dotare l’immobile di tutti gli impianti tecnologici necessari a gestire le patologie degli Ospiti sempre più complesse e delicate.

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Mission

Affinché la nostra azienda possa raggiungere i propri obiettivi è necessario definire le strategie come sistema di scelte relative alle azioni da intraprendere e alle risorse da impiegare sia a livello organizzativo, amministrativo, produttivo e finanziario.
Le strategie ci indicano la strada da seguire per raggiungere gli obiettivi che possono essere distinti in tre categorie: la mission (esprime in modo ampio gli scopi che l’APSP vuol perseguire, la sua cultura, la sua filosofia, i suoi valori chiave e quindi in definitiva il suo orientamento strategico di fondo), gli obiettivi a lungo termine (di sviluppo e di produzione di beni socio sanitari) e gli obiettivi a breve termine (necessari per raggiungere quelli a lungo termine).

L’Ospite deve essere al centro del nostro interesse, l’assistenza non si può improvvisare, i conti devono tornare.

Processo di pianificazione strategica

  • Mission aziendale e vision delle RSA (realizzabile, motivante, basata sui bisogni del territorio)
  • Obiettivi aziendali (SMART: misurabili, coinvolgenti, specifici, realizzabili)
  • Strategie aziendali (coerenti con la mission e gli obiettivi)
  • Risorse economiche aziendali (disponibilità, pianificazione, finanziamenti)

Mission

La nostra RSA garantisce l’accoglienza di persone non autosufficienti che necessitano di trattamenti ed assistenza continui e non possono essere assistite a domicilio. L’Unità Valutativa Multidisciplinare (UVM) propone alla persona e alla famiglia una progettualità residenziale quando valuta che è la risposta più appropriata ai bisogni e
quindi quando non siano presenti o attivabili altre progettualità territoriali.
La nostra RSA, garantisce una presa in carico globale e personalizzata dei bisogni della persona e vengono organizzati servizi socio-sanitari integrati a prevalente valenza sanitaria, graduando l’intensità assistenziale ai bisogni della persona.
La nostra RSA tutela e promuove il rispetto dei principi di autonomia e libertà delle persone accolte, si impegna a mantenere un significato esistenziale alla loro vita, assicurando una gestione dell’organizzazione che ne tuteli la dignità e ne rispetti i ritmi di vita abituali.
La RSA persegue le seguenti finalità:
• mantenere/migliorare le capacità funzionali, comportamentali, cognitive, affettive-relazionali in coerenza con il Piano assistenziale individualizzato (PAI) elaborato dall’équipe multidisciplinare con l’apporto e la condivisione
della persona e della famiglia, attraverso un’assistenza qualificata e personalizzata;
• sostenere i familiari dei residenti, assicurando la conoscenza del livello di assistenza garantito, la loro partecipazione all'organizzazione ed alla valutazione delle attività erogate;
• accompagnare la persona e la famiglia in fase avanzata di malattia e di fine vita;
• promuovere l’integrazione con la comunità, facilitando la partecipazione degli utenti alla vita comunitaria, anche attraverso la valorizzazione della presenza dei volontari;
• collaborare, quale nodo fondamentale, al funzionamento ed al rafforzamento della rete dei servizi presenti sul territorio.

Obiettivi aziendali

Per perseguire concretamente il miglioramento continuo la nostra RSA è impegnata, anche attraverso la valorizzazione e la diffusione dei percorsi di miglioramento di sistema promossi dall'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, da UPIPA o da Consolida nell'implementazione dei seguenti obiettivi strategici:
• migliorare la qualità della vita dei residenti attraverso concrete azioni di personalizzazione della vita quotidiana e di mantenimento di un significato esistenziale alla vita della persona;
• promuovere azioni di diffusione di buone pratiche assistenziali e gestionali tra le strutture, in particolare quelle finalizzate a valutare e migliorare la qualità della vita, l’appropriatezza clinica e assistenziale, il miglioramento dei
climi organizzativi, il coinvolgimento di residenti e famigliari nella valutazione della qualità della assistenza e della vita quotidiana;

• favorire lo sviluppo di sinergie tra tutti i soggetti coinvolti nella rete dei servizi, comprese le associazioni di utenti e familiari;

• promuovere uno sviluppo dell’offerta delle RSA, innovativo, flessibile ed adeguato all’evoluzione dei bisogni delle persone e famiglie, integrato nella rete dei servizi territoriali e coerente con le risorse disponibili.

Tra le aree di miglioramento da perseguire si segnala in particolare la promozione del superamento del ricorso alle contenzioni fisiche e farmacologiche attraverso strategie organizzative e formative strutturate e specifici progetti di miglioramento e azioni di prevenzione, sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all'assistenza e contrasto all'antimicrobiotico resistenza.

Strategie aziendali

  • Coinvolgere e far partecipare i dipendenti nelle decisioni
  • Essere innovativi
  • Essere una struttura attrattiva per l’ospite e per i dipendenti
  • Soddisfare il fabbisogno formativo
  • Aggiornare la documentazione interna che regola i processi
  • Attuare strategie collaborative e non competitive con le altre strutture e con il territorio

Risorse economiche

  • Predisporre il budget
  • Attuare servizi produttivi che interessino l’utenza interna ed esterna
  • Applicare il piano di miglioramento
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Pubblicato il: Martedì, 14 Gennaio 2020
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